Quali devono essere gli ingredienti di un sistema vincente? E’ corretto dire che gli indicatori di analisi tecnica siano elementi eliminabili, in quanto presenti implicitamente nella trama dei prezzi? Qual è la modalità più efficiente per dividere i dati a disposizione tra addestramento e test?
Quesiti fondamentali per chi abbia il compito di confezionare un trading system utilizzabile nella realtà e non soltanto un bel caso di scuola. Oggi, infatti, con le tecnologie a disposizione, è molto semplice realizzare un sistema, apparentemente perfetto, su ciascuno strumento e su ogni time frame: è sufficientemente una manciata di secondi con un motore genetico efficiente ed un periodo di addestramento che arrivi fino ai giorni nostri.

Le modalità di utilizzo dello storico dei prezzi può variare in funzione di alcune grandezze, come ad esempio la tipologia del sistema che stiamo cercando, il time frame di riferimento o se è nostra intenzione ottenere un pattern particolarmente robusto nel breve periodo o di minor efficacia, ma più duraturo. Non è nostra intenzione esaurire l’argomento in questo articolo ed è molta la letteratura sull’argomento a cui poter accedere. Ci soffermeremo invece su un altro aspetto, non meno importante, per poter operare con profitto sui mercati: le regole di ingresso in posizione.
In questi anni abbiamo analizzato con attenzione differenti classi di input. La più intuitiva è quella rappresentata dai prezzi grezzi: apertura, chiusura, massimo e minimo di ogni candela. Soltanto con questi elementi è possibile ottenere pattern interessanti, gestibili con uscita a tempo statica. In Fig.2 possiamo osservare l’equity line di un sistema che operi sul titolo Apple (ticker AAPL) dal 2000 ad oggi, con 10000 $ di capitale e costi fissi di 40 $ ad operazione. La macchina per addestrarsi utilizza il periodo dal 2000 al 2010 compreso, per poi proiettare le proprie performance sul periodo successivo in cui non conosce lo storico.

La regolarità della curva è evidente e si nota come non muti in maniera apprezzabile dopo il 2010. Questo, di per sé, è un indicatore di robustezza, ma non ci può garantire a priori completamente dal rischio di avaria. Dovremo gestire il pattern nel futuro, misurando continuamente le performance su finestra scorrevole, pronti ad intervenire qualora siano evidenti scostamenti tra il comportamento passato e quello presente.
Qualcuno potrebbe obiettare come il titolo Apple sia caratterizzato da un evidente bias rialzista. Vediamo allora cosa accade operando allo stesso modo (utilizzando cioè soltanto il contenuto informativo dei 4 prezzi per barra) sul future EuroStoxx50 giornaliero.

Stiamo utilizzando davvero pochi elementi se si pensa che stiamo facendo a meno di indicatori di analisi tecnica legati alla volatilità o al momentum, volumi o dati fondamentali aggregati.
Ma proviamo a scomporre il problema facendo un ulteriore passo in avanti: i quattro campionamenti dei prezzi sono di certo la scelta più immediata che possiamo operare, ma non è detto che sia quella più efficiente. Proviamo ad esempio a sostituire aperture, chiusure, massimi e minimi con i 10 prezzi ottenuti scomponendo l’escursione di ogni candela in dieci parti, corrispondenti rispettivamente al minimo, minimo più il 10% dell’escursione fino al massimo.
Se chiediamo alla macchina di identificare dei pattern profittevoli con questa nuova geometria, otteniamo qualcosa di competitivo rispetto al sistema precedente.

Se analizziamo le metriche degli ultimi due sistemi notiamo una percentuale dei trade vincenti di oltre il 60% ed un rapporto rendimento su rischio di oltre 1.2. Come era lecito aspettarsi si tratta di due sistemi formalmente diversi ma della stessa classe.
La cosa più sorprendente, per un occhio meno abituato a fare sviluppo di sistemi, è ciò che si può ottenere sostituendo i prezzi con i volumi.

La progressione dei guadagni continua in tutte le fasi di mercato, anche se il sistema soffre maggiormente come nel draw down di fine 2008. Ma la cosa è piuttosto comprensibile se si pensa che stiamo utilizzando i volumi per qualificare i punti di ingresso su una serie di prezzi.
Abbiamo solo accennato come sia possibile utilizzare geometrie variabili per ottenere pattern profittevoli sul mercato. Non sempre la complicazione paga, anche se una certa dose di complessità risulta necessaria per la creazione di trading system a rischio controllato. Quello cui si può giungere è un sistema tradabile a geometria variabile, che utilizzi, cioè, differenti modalità di rappresentazione dei prezzi o per estensione dei volumi. Su questa base abbiamo realizzato 4 degli 8 sistemi per tradare non solo l’EuroStoxx50, ma anche il Dax ed il Bund future.

Nei prossimi articoli indagheremo ulteriormente questi aspetti facendo riferimento ad ulteriori strumenti finanziari.
Buon trading e buona settimana
Giovanni Trombetta
Gandalf Project Research